80 EURO & REDDITO DI CITTADINANZA: LA COERENZA DEI PDIOTI

Il Partito democratico cerca di mobilitare militanti e sostenitori: tema all’ordine del giorno l’introduzione del reddito di cittadinanza: “Non è una manovra di sinistra, non crea lavoro”.

Una “truffa”, tutta “fuffa mediatica e controproducente”. Una “patacca”. In una parola: da abolire il prima possibile. Le opposizioni, capitanate da esponenti del Partito democratico, hanno avuto questa idea per contrastare il reddito di cittadinanza del Movimento 5 stelle: raccogliere le firme per cancellare la legge.

Loro sono già pronti a mobilitarsi: raccolte firme, banchetti e campagne civiche. Tutto finalizzato, di fatto, a un referendum contro i poveri. Perché il problema, per i promotori, non sono le modalità di attuazione, i paletti, i limiti. Ma proprio il reddito in sé.  

“La battaglia per cancellare immediatamente questo reddito di cittadinanza”, è la motivazione dei democratici, “coincide con quella di chi afferma che bisogna andare avanti, investire nelle infrastrutture, credere nelle proprie capacità sia a livello personale sia come popolo. Insomma, è la battaglia di chi crede che il lavoro si crei con lo sviluppo, e non con i sussidi”.

Ma le bugie hanno le gambe corte.

Infatti con i sussidi, Renzi prima delle europee ha speculato con gli 80 euro in busta paga (10 miliardi che poteva destinare, come dicono agli investimenti… ) a chi il lavoro lo aveva già mentre oggi aiutare chi non lavora per lui e il PD  è uno spreco di denaro pubblico.

Ci vien da pensare che la “truffa” non sia il reddito di cittadinanza ma l’intero PD che pensa di predicare bene razzolando male.

Errare è umano ma perseverare è diabolico!