CELICO: IL “GIUSTO GUSTO”  DEL SINDACO DI INDOSSARE LA FASCIA TRICOLORE

CELICO: IL “GIUSTO GUSTO” DEL SINDACO DI INDOSSARE LA FASCIA TRICOLORE

La Pasqua, come oggi la Cina, è sempre più vicina.

Manca infatti, poco più di un mese alla liturgia pasquale, nella quale come ogni anno è prevista anche la benedizione delle nostre case.

Considerato il sostegno già sufficientemente documentato ed apprezzato del nostro amato sindaco al giusto governo del nostro corpo riteniamo ancora più importante, nell’approssimarsi della competizione elettorale, che oltre a lui anche gli altri candidati trovino il “giusto gusto” anche al governo ben più arduo delle nostre anime.

A riguardo nasce spontaneo l’invito in forma ufficiale ai candidati a sindaco la partecipazione congiunta col nostro parroco alla succitata liturgia annuale della benedizione delle case.

Risulta chiaro che una corretta partecipazione all’evento religioso non debba prevedere squilibri d’immagine.

Ritenuta indispensabile per l’attuale sindaco presentarsi con la fascia tricolore, si ritiene opportuno per gli altri candidati ufficiali presentarsi alla benedizione con la bandiera tricolore o eventualmente, per gentile concessione dell’attuale amministrazione, con lo stendardo ufficiale del comune.

La non peregrina ipotesi di ben tre o quattro candidati alla carica di sindaco, pone un problema di coscienza non solo morale ma di natura prettamente spirituale considerato che ogni candidato in più occasioni si presenta agli elettori con post intenti più alla promozione del gusto olfattivo, in ristoranti del territorio, che alla promozione di interiorità spirituali per una scelta ponderata del voto elettorale.

Appare chiaro che tra i candidati, già due noti, possano esserci altri con documentate predisposizioni alla cura del governo del corpo, ma mancando l’ufficialità l’unica cosa certa rimane quella dell’analisi dei fatti compiuti.

Il sindaco attuale, appare tra gli altri leggermente in vantaggio nella cura delle anime, avendo già dimostrato in altre occasioni (festa patronale) con accorate omelie ad una naturale “predistorsione” a prendere i voti, mentre il candidato del M5S, noto a pochi come raffinato poeta dell’anima, con rime ancora inedite ma di prossima pubblicazione, appare invece leggermente svantaggiato per la nota “predistorsione” del popolo celeste (celichese) più ai versi dell’olfatto che alle rime dell’ugola.

Il risultato rimane appeso ad un filo invisibile, perché tra i due litiganti spesso come dice un vecchio proverbio… il terzo o il quarto gode.

Voci di popolo, non confermate parlano di un novello falconiere, ma nulla è ancora certo, non potendo “dire gatto se non ce l’hai nel sacco”.

Il Nome sussurrato con la voce del silenzio, traspare nel titolo di un famoso film “SFIDA ALL’OK CORRAD” che poco lascia prefigurare rigurgiti spirituali, bensì altri di ben nota natura figli di singolar tenzoni in rinomati incontri culinari nell’altopiano Silano.

Nulla però esclude anche a questo candidato di partecipare, parroco permettendo, alla benedizione congiunta, oltre a quella solita delle case anche ai locali del gusto del territorio comunale….con fascia, ex fascia e bandiera tricolore.

…e con la par condicio, vinca il migliore!

P.S.

In merito alle modalità di utilizzo della fascia tricolore, il 4 novembre 1998, l’allora Ministro dell’Interno Rosa Russo Iervolino emanava una circolare, pubblicata poi sulla Gazzetta Ufficiale n°270 del 18 novembre 1998, indirizzata a tutti i Prefetti e ai rappresentanti delle autonomie, all’interno della quale si invitavano i Sindaci a fare “un uso corretto e conveniente della fascia tricolore”, nella consapevolezza “ della dignità e del decoro della carica, e tale da non scalfire la realtà dello Stato come elemento di unità giuridica”.

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