FAZIO – MACRON: CHE (BRUTTO) TEMPO CHE FA

Dopo 1100 cenni di assenso col capo alle risposte di Macron nell’intervista rilasciata nella trasmissione CHE TEMPO CHE FA il discusso conduttore Fabio Fazio, da fonti dell’agenzia ADN LIKE, è stato ricoverato d’urgenza nella notte in un famoso centro di fisiatria per forti dolori cervicali e tracce sospette a livello orale di evidenti ingrossamenti dei muscoli linguali.

Lo sforzo linguale ha raggiunto il suo acme quando, rivolto a Macron il conduttore con dire mellifluo in un altro passaggio dell’intervista ha ricordato come “si dice che Parigi sia la capitale d’Italia anche per quanti sono gli italiani che abitano qui e anche viceversa”.

Uno scoop che gli è costato il ricovero nel reparto di otorinolaringoiatria fisiatrica, per sospetto allungamento dell’organo linguale e come conseguenza un’evidente levigatezza delle papille gustative. A diagnosi acclarata i medici prevedono in una prima fase la riduzione dell’ingrossamento linguale e successivamente una seconda, non meno importante, nel reparto di logopedia per ripristinare il già precario, dopo la lunga intervista, articolato verbale che di solito lo contraddistingue.

I sanitari hanno poi rilasciato alla stampa un bollettino medico, rassicurando i telespettatori e la Littizzetto, prontamente accorsa al suo capezzale con tanto di gonna alzata per rianimarlo, che il quadro clinico non desta preoccupazioni se non per la cervicale per la quale è stato prescritto l’assoluto divieto di una intervista al nuovo segretario del PD Zingaretti, e come terapia, per limitare i cenni di assenso, una congiunta al Leader dei Cinque Stelle Di Maio e della Lega, nonché ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Fonti di Agenzia Francesi riferiscono che anche per Macron il ripetuto lecchinaggio di Fazio al suo ritorno in patria sembra abbia provocato, come riferisce un bollettino medico riservato dell’Eliseo, turbe neuro vegetative, sfocianti nella mania di grandezza, nella sete di potere, e nella estrema ratio dell’infallibilità terrena.  

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L’uso sfrenato del “like” nella vita quotidiana, per usi non propriamente consoni, alla luce di quanto accaduto ai due protagonisti di questa notizia, potrebbe avere, sia per il donatore lecchino che per il ricevente leccato, severe controindicazioni fisiche e mentali.