IL PD PRESILANO DOPO AVER MENATO IL CAN PER “L’AIA”, TACE SUI MULTATI PER LA DISCARICA DI CELICO
LA PASSERELLA DEI SINDACI PRESILANI PER SOSPENDERE L’AIA CONCLUSASI CON LA BARZELLETTA DI OLIVERIO DI SOSPENDERLA DURANTE LA CHIUSURA DEL VIADOTTO CANNAVINO UN EFFETTO LO HA PRODOTTO: UNA SONORA MULTA DI 100.000 EURO A 40 EROICI CITTADINI CHE VOLEVANO CHIUDERLA MA AHIME! COSTRETTI A FARE LA QUESTUA PER NON RESTARE “CORNUTI E MAZZIATI”.
Ma l’acqua passata non macina mulino e i volenterosi sindaci e consiglieri regionali del PD, con tanto di bandiere al seguito, stavolta non solo sono rimasti a casa ma non stanno facendo nulla per indire una manifestazione di protesta (neanche con un post su facebook…!!!) contro questa ingiustizia perpetrata dal prefetto.
Non si hanno notizie di multe emesse nei loro confronti, responsabili a suo tempo di aver consentito in perfetta scena muta di aprire una mega discarica a Celico, come se non bastasse la prima attualmente già monitorata con accertato inquinamento delle falde con Nikel e Manganese.
Il buon Oliverio invece, costretto ai domiciliari e impegnatissimo ancora con lo sciopero della fame, per prenderci per il naso ha speso con le nostre tasche altri 80.000 euro inutili per monitorarne la puzza, che continua imperterrita sulla 107 quando passano decine di camion al giorno per riempirla di rifiuti.
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Corre voce però che il nostro perseguitato Presidente, con i soldi risparmiati per la spesa pro sciopero, avrebbe offerto un contributo di 2500 euro al grande artista presilano Giovanni Turco, non per una manifestazione teatrale, ma per la prostrazione infertagli dalle forze dell’ordine durante la famosa protesta del 2014 (vedi foto) conclusasi per sua sfortuna di essere uno dei quaranta…(eroi acclamati anche dal tribuno Giudiceandrea) multati e costretti a fare la questua.
In attesa, fiduciosi si spera che anche i consiglieri regionali del PD prendano esempio dal Presidente non dico con lo sciopero della fame, perché quella, viste le ultime rimostranze sui vitalizi, non gli manca, ma con un piccolo obolo di 2500 euro a testa, per dare un filo di voce alla protesta e almeno salvare la faccia.
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