MARIO OCCHIUTO: IL RAPPORTO CON LA CITTA’ RISCHIA D’INCRINARSI CON LA CRAKING ART?
Il termine “Cracking Art” deriva dal verbo inglese “to crack”, che descrive l’atto di incrinarsi, spezzarsi, rompersi, cedere, crollare.
L’arte del riciclo, già oggetto di invasioni in molte città italiane e straniere farà tappa anche a Cosenza negli spazi pedonali con messaggi ispirati al futuro sostenibile del nostro pianeta.
Le opere sono realizzate per inspirare a livello comunitario una conversazione circa l’importanza e l’impatto ambientale del riciclo, scegliendo una modalità espressiva che unisce le logiche del gruppo a quelle dell’indagine individuale, che si esprime per azioni performative coinvolgenti, in cui animali colorati e decisamente fuori scala invadono i luoghi più vari, dagli spazi propriamente deputati all’arte a quelli della vita quotidiana.
Rigenerare la plastica significa sottrarla alla distruzione tossica e devastante per l’ambiente donandole nuova vita, farne delle opere d’arte significa comunicare attraverso un linguaggio estetico innovativo esprimendo una particolare sensibilità nei confronti della natura.
Ma per i denigratori del sindaco Occhiuto, questa messaggio innovativo, dopo il suo annuncio su Facebook seguito da feroci commenti, è visto come una metafora del riciclo politico di un uomo dibattuto tra la naturalità originaria e un futuro sempre più artificiale.
Un rapporto, quello con la città, già incrinato da violente polemiche che con le annunciate invasioni di “Craking Art” rischia di rompersi irrimediabilmente in altri mille pezzi.
L’augurio nostro è che questo non accada, perché ricomporre la rottura col passato è l’unica giusta via che ha Cosenza per andare sempre avanti.
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