NUOVO OSPEDALE DI COSENZA: IL RIMPALLO TRA “CONTRADA MUOIO” E LOCALITA’ “VAGLIOLISE”

NUOVO OSPEDALE DI COSENZA: IL RIMPALLO TRA “CONTRADA MUOIO” E LOCALITA’ “VAGLIOLISE”

Il progetto virtuale del nuovo ospedale di Cosenza

È doloroso per la popolazione di Cosenza e del suo comprensorio assistere al rimpallo di responsabilità tra Occhiuto e Oliverio.  Il tutto, con lo scenario di un gioco delle tre carte alle spalle del nostro territorio. Questo è il giudizio sulla vicenda sul “Nuovo Polo Ospedaliero” che serpeggia in larghi strati della popolazione stanchi di usufruire di strutture al limite della loro capacità nella cura della salute.

Una malattia contagiosa, questa del rimpallo, che si trasmette per contatto diretto di una palla normalmente diffusa nell’ambito di attività sportive in cui questa è il motivo della disputa.

Nello specifico della trattativa del nuovo ospedale con Oliverio, il cui soprannome Palla Palla sembra acquisito in quanto grande specialista di rimpallo, il sindaco Occhiuto è risultato la vittima principale di questo pernicioso contagio.

È di oggi, infatti, il suo rimpallo piccato ad uno di Oliverio, fatto in occasione dell’inaugurazione del polo oncologico dell’ospedale Mariano Santo di Cosenza, su questa spinosa questione nel quale sono ben esposte argomentazioni, che non hanno nulla da invidiare ai tocchi calcistici di Messi, per giustificare le responsabilità sui ritardi della scelta del sito.

Un gioco che fino ad oggi si è dimostrato sterile e senza nemmeno un gol di rimpallo, che per quanto fortunoso può farti anche vincere la partita.

Oggi siamo alla melina di centro campo, dove questo gioco del rimpallo fa da padrone nella gestione del possesso, senza la gioia di quel goal, metafora dell’inizio dei lavori del nuovo ospedale.

Il sindaco insiste sul sito “Contrada Muoio”, che per un nuovo ospedale non è il massimo della tranquillità, mentre Oliverio, rimpalla per il sito di Vagliolise, che, con le dovute assicurazioni sulle destinazioni delle attuali strutture, ha almeno il merito di un nome che non evoca funesti presagi sulla nostra salute.

Questo rimpallo però nuoce alla nostra speranza, ultima a morire, che se prolungato sarà la prima, senza un moderno ospedale dotato di strutture adeguate, insieme a noi cittadini a rimetterci anche le penne.



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