OLIVERIO E LA DISCARICA DI CELICO: COME MENARE IL CAN PER “L’AIA”

OLIVERIO E LA DISCARICA DI CELICO: COME MENARE IL CAN PER “L’AIA”

Non è da me, fare iI catastrofista ne tanto meno peccare di pessimismo, essendo di natura uno che guarda sempre al bicchiere mezzo pieno e non a quello mezzo vuoto, ma i festeggiamenti per questa piccola vittoria di Pirro, mi sembrano un tantino esagerati, considerato che la sospensione temporanea dell’AIA, in attesa di accertamenti, non significa di sicuro la chiusura definitiva della discarica. Per cui ai tanti canti di vittoria di tutti i politicanti del PD locali, che per anni da collusi non hanno fatto niente per impedire a questo mostro di divorare le nostre anime e i nostri polmoni, non ho la forza e la volontà di unirmi per cantare insieme l’inno della vittoria. Semmai mi sento di unirmi a tutti i comitati, nati fuori dal comune di Celico, ed in particolare ai ragazzi di Rovito e di Spezzano che da anni sensibilizzano l’opinione presilana sull’annoso problema della discarica. Il Presidente Oliverio, assomiglia molto ad un noto personaggio delle guerre puniche: Fabio Massimo il temporeggiatore. Il famoso console romano infatti, non sapendo che pesci prendere per sconfiggere Annibale, menava anche Lui come Oliverio“il can per l’aia” e poichè non lo ritengo all’altezza di uno Scipione ho la vaga sensazione che con questa sospensione, in attesa di verifiche, ci stia prendendo ancora una volta per i nostri fondelli, ormai già profondamente sgualciti per i calci già presi dalla politica locale. Prima autorizza il conferimento in discarica di un ulteriore 30%, poi fa finta di nascondere la mano affermando di essersi battuto per un conferimento in discarica sino a 10 q.li.

Ma di quali verifiche si sta parlando! Sono anni che questa discarica possiede tutte le autorizzazioni, anni che ci imputridisce le narici con odori nauseabondi, anni che tutte le cosiddette verifiche dell’AIA non hanno prodotto nessun risultato tangibile per la chiusura della discarica! E adesso pensate che la famigerata AIA (per chi non lo sà è l’acronimo di Autorità Integrata Ambientale) è quella preposta alla chiusura della discarica? Per quelli meno informati una breve descrizioni delle sue competenze:

Nell’AIA l’autorità pubblica competente, sulla base delle analisi proposte dal gestore dell’installazione da autorizzare, dovrebbe confermare la corretta individuazione delle MTD e delinea il crono programma per la loro implementazione. L’AIA considera in ogni caso come punti fermi il rispetto dei requisiti minimi stabiliti nelle norme ambientali di settore, le eventuali prescrizioni in materia di Valutazione di impatto ambientale, la compatibilità con le norme di qualità ambientale (ad esempio stabilite in piani di Qualità dell’aria, oppure in altri piani eventualmente soggetti a Valutazione ambientale strategica, oppure nelle prescrizioni in materia di industrie insalubri, adottate delle autorità sanitarie con Ordinanza contingibile e urgente, oppure nelle prescrizioni per la gestione del rischio da incidente rilevante emanate ai sensi della Direttiva Seveso).

L’AIA non è lo strumento specifico per valutare la compatibilità di una installazione produttiva con il suo contesto territoriale, ma piuttosto è la procedura in cui verificare che l’esercizio da autorizzare abbia pressioni ambientali limitate, conformi con condizioni prefissate (in un BREF, in una VIA o in una qualche norma di qualità ambientale) per limitare l’inquinamento ed i consumi di risorse ambientali. L’applicazione dei principi IPPC-IED non garantisce di per sé la compatibilità ambientale dell’installazione con il contesto ambientale circostante, quanto piuttosto l’adozione di tecniche ambientalmente più efficienti e quindi un minore inquinamento specifico (ovvero per unità di prodotto) a livello di unione europea.

Detto questo, e sarei felicissimo di sbagliarmi, operati tutti i necessari  controlli, troveranno il modo di ribadire che la discarica non inquina. Una buona risposta per Oliverio per trasformarsi da Fabio Massimo il temporeggiatore al personaggio ancora più famoso di Ponzio Pilato che si potrà togliere da questo impiccio, ancora una volta, con una simbolica lavata di mano.

Se la discarica verrà chiusa, pur contrario alle ideologie semantiche di Renzi, oltre a un fioretto a S. Antonio Falcone di non punzecchiarlo mai più con la mia satira, prometto di pagare a vita la tessera del PD. Per quanto scritto ed affermato, con devota amicizia e solidarietà a tutti i manifestanti e a coloro che hanno contribuito all’apertura della discarica non mi resta che porgere cordiali saluti in attesa della seconda puntata da titolo: AIA – Accertamenti e verifiche. Vincere una battaglia, non significa vincere la guerra. Pirro docet.

Franco Perrone

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