SALVINI IN VOLO COME ICARO?

Icaro mitico figlio di Dedalo e di Naucrate, schiava di Minosse, rinchiuso nel labirinto di Creta, fuggì volando con le ali che il padre aveva adattato con la cera al proprio corpo, ma avvicinatosi troppo al sole la cera si sciolse e cadde nel mare che da quel momento fu chiamato Icario.

Allo stesso modo, il Ministro dell’Interno Salvini, dopo aver scalato la montagna del potere, si è lanciato da una vetta impossibile per combattere il fenomeno immigrazione sulle ali di un consenso popolare che lo sta spingendo sempre più in alto negli ultimi sondaggi.

Le ali oggi sembrano grandi e robuste, ma il pericolo di una ricaduta Icaresca alla Renzi è sempre in agguato.

Nella mitologia del potere, quanto più a lungo si sale tanto più vengono spazzati via gli oppositori e tanto più acquistano forza le motivazioni, anche le meno razionali, che giustificano sia i livelli raggiunti che le previsioni di ulteriori salite, le quali scatenano gli istinti di autostima nell’euforia di “volare sempre più in alto.

Ironia della sorte non voglia che il povero Salvini, spintosi così in alto, precipiti rovinosamente in quello stesso mare per poi essere recuperato dalle ONG alle quali ha più volte negato l’attracco con la chiusura dei porti.

Se è vero che la vendetta va servita su un piatto freddo le ONG avranno quale unica possibilità quella di riportarlo a Creta e rinchiuderlo nel centro d’accoglienza “Il Labirinto di Dedalo”.