SALVINI: TANTO FUMO E NIENTE ARROSTO
Il Salvini Batman-pensiero fa breccia in quello che era il ‘pascolo‘ elettorale di Silvio Berlusconi, il quale ha soprattutto una preoccupazione: salvare le aziende dai possibili conflitti d’interesse. E questo giustifica e spiega ogni cosa.
L’altra opposizione, il Partito Democratico, è uno spettro che si aggira. Non che non ci sia ancora pubblica opinione disposta a dare credito al PD, o che non sia disposto a votarlo per fare da diga al Governo Lega-cinque Stelle. Il fatto è che manca proprio il respiro politico, una visione strategica e tattica. Non è ancora sufficiente la tela degli uomini che potrebbero rivitalizzare il partito, i Paolo Gentiloni, i Walter Veltroni, i Romano Prodi. E gli altri, i Maurizio Martina, gli Andrea Orlando, i Dario Franceschini, ancora annaspano, sono come viti spanate. Inoltre l’ex Segretario Matteo Renzi al solito è impegnato in una sua personale partita; e non sembra ancora rendersi conto -dopo ben sette pesanti sconfitte consecutive- che uno dei maggiori problemi del PD è costituito proprio da lui: dal suo essere, dal suo fare. Non che Renzi ‘pensionato’ sia la soluzione del problema. Sarebbe però un problema in meno per il PD.
Come può, Renzi, pensare di essere credibile quando -proprio lui!- dà del bullo a Salvini? Come può pensare di risultare credibile quando denuncia la «colossale operazione di successo a livello mediatico messa in essere da Salvini», proprio quel Renzi che delle operazioni mediatiche senza proposta concreta ha fatto il suo leitmotiv, quand’era a capo dell’Esecutivo? Ora Salvini la spara grossa, quando ribatte: «Abbiamo fatto più noi in 15 giorni che il PD in sei anni».
FABULA DOCET: TANTO FUMO E NIENTE ARROSTO
Viva l’Italia. Viva gli Italiani.
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