VIADOTTO CANNAVINO: I COLPEVOLI OLTRE OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO?

VIADOTTO CANNAVINO: I COLPEVOLI OLTRE OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO?

Siamo alle solite. La fine dei lavori di ripristino del manto stradale prevista dall’Anas per il 15 Giugno è stata disattesa ancora una volta.

Da quanto si evince dal progetto di “SCONFORT” realizzato sul viadotto Cannavino, le cause che ne hanno determinato la completa bocciatura già dai primi giorni seguiti alla sua realizzazione, nel settembre scorso, possono essere figlie di due fattori:

1 – Realizzazione non a regola d’arte dei lavori descritti nel progetto dell’ANAS dalla Ditta Appaltatrice

2 – Valutazione errata dell’idoneità dei materiali impiegati previsti in progetto

Delle due l’una non giustifica il ritardo già accumulato rispetto alle previsioni, considerato che i lavori dopo la scarificazione del “vecchio”,  si fa per dire, manto ammalorato i lavori risultano fermi da parecchi giorni senza una concreta soluzione di continuità. A pensar male non si sbaglia mai, considerato che il nostro convincimento è avvalorato dal fatto che l’Anas abbia già interpellato un’azienda specializzata nel settore per modificare il progetto iniziale con una soluzione completamente diversa da quella proposta nel progetto di “SCONFORT” originale.

Il ritardo, quindi, sarebbe da addebitare ad una nuova scelta progettuale che a quanto si dice costerebbe ai contribuenti la modesta cifra di 200mila euro. Una cifra che sommata alla precedente appaltata risulterebbe ad oggi, salvo imprevisti, un milione di Euro rispetto agli 800mila previsti in progetto.

Se questo risultasse vero si tratterebbe di un vero default, le cui cause verranno sicuramente vagliate nella controversia in atto con le parti in causa: Anas e Ditta Appaltatrice.

Una cosa risulta certa. Il sistema protettivo dell’impalcato del viadotto, realizzato con membrane impermeabili ricoperte con bitume alleggerito miscelato ad argilla espansa, rivelatosi un disastro, è figlio di un progetto sicuramente non all’altezza del viadotto, ne tantomeno dei corretti canoni del buon costruire.

Il manto impermeabile degli impalcati da ponti stradali gioca un ruolo determinante per la durata dell’opera. Questo ha il compito di preservare gli impalcati in calcestruzzo sia dall’attacco chimico dell’anidride carbonica, che per carbonatazione del cemento ne altera le caratteristiche meccaniche, sia dall’azione disgregatrice dell’acqua che si infiltra nelle fessure del calcestruzzo e lo disgrega durante i cicli di gelo e disgelo. Il manto impermeabile serve anche a proteggere le armature metalliche del calcestruzzo, comprese le lastre ortotrope presenti sul viadotto, sia dalla corrosione causata dalla carbonatazione che ne altera l’ambiente basico protettivo, sia dall’azione corrosiva dei sali antigelo sparsi nella stagione invernale. Da quanto sopra si evince l’importanza del ruolo del manto impermeabile sulla durata dell’opera e quindi è essenziale che questo rimanga inalterato nel tempo.

Tutto questo con il progetto di “Sconfort” non si è realizzato e con tutti i malanni sofferti in questi anni, compreso il parziale crollo, questo viadotto avrebbe meritato una sorte migliore.

Ma un atroce dubbio ci assale! E se il divenire di questi eventi negativi traesse origine da un contagio semantico?  Il nome CANNAVINO evoca due tipi diversi di sballo. Quello da “canna” e quello da “vino”. Dopo tante sfortunate vicende saremmo tentati di pronunciare sentenza di condanna se gli imputati (ANAS o Ditte Appaltatrici) risultassero colpevoli del reato di “sballo” contestatogli al di là di ogni ragionevole dubbio.

Ma non sempre i dubbi risultano ragionevoli!



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