SULLE RIVE DEL LAGO CECITA IL TESORO DI ALBOINO?

In un fondo privato dei Greco, proprietari di un appezzamento di terreno in prossimità del Lago Cecita, gli Archeologi della Soprintendenza chiamati per verificare il ritrovamento di presunte armi longobarde, con loro grande sorpresa, tra il fango secco, messo a nudo dal lungo periodo della siccità, hanno trovato i resti dell’antenato preistorico dell’elefante. Frammenti diafisari e zanne leggermente arcuate, lunghe circa tre metri hanno subito fugato i dubbi degli archeologi. Trattasi di un Elephas antiquus, alto circa 4 metri, specie tipica che ha abitato l’Europa circa 700mila anni fa. L’area in epoca molto più recente, è risultata dalle prime indagini, un insediamento risalente al V secolo, per la presenza sul sito di oggetti metallici, probabilmente armi di antichi guerrieri longobardi. Dei risultati di questi rinvenimenti, se ne discuterà in una conferenza pubblica sabato 25 novembre al Centro visite “Cupone” di Camigliatello Silano.”

Fonti riservate parlano di un serio interessamento di Oliverio a questi reperti. Il Presidente, sulle orme di Occhiuto, pare voglia richiedere fondi Europei per cercare in Sila il tesoro di Alboino. Un tesoro che sarebbe una boccata di ossigeno per le casse regionali, prosciugate dall’insaziabile sete dell’elefante sanità. Gli eventuali scavi, risulterebbero comunque allineati all’alternativa di trovare altri elefanti da gestire, come il Mammut Elephas Antiquus e i resti del preistorico PD calabrese.