CELICO, ELEZIONI COMUNALI: CON TRE LISTE GLI ELETTORI NON SANNO PIU’ A CHE SANTO VOTARSI

CELICO, ELEZIONI COMUNALI: CON TRE LISTE GLI ELETTORI NON SANNO PIU’ A CHE SANTO VOTARSI

Con tre candidati PD ed ex PD, cittadini destri e sinistri confusi, non sanno più come regolarsi, cosa fare, a chi rivolgersi per avere aiuto o quantomeno consiglio, per capire qual è il Santo a cui promettere un voto per riceverne la grazia.

Sulla santità dei candidati si può ben mettere la mano sul fuoco senza alcun pericolo di bruciarsi dopo il deposito del voto nell’urna. Ognuno, con peculiarità politiche ed umane diverse, ma tutte convergenti ad aumentare il reddito pro-capite dei cittadini celichesi.

Pandemia e non è da tempo che il paese, con l’oculata e risparmiosa guida del commissario, latita di risorse e direttive tali che da costringere molti meno abbienti a cercare un insalata di cicoria, ormai da tempo abbondante, nei vicoli e sui “marciaspini” cittadini.

I SONDAGGI, con i consensi percentuali aggiornati delle forze politiche in campo, sono spuntati, in questi giorni, in varie tv locali. Proiezioni un po’ titubanti, come certi delicati fiori che alzano timidamente la corolla solo per annusare l’aria che tira.

È vero che essendo in piena estate, una rondine non fa primavera, però il fatto che i numeri comincino ad ondeggiare su alcuni reti è la conferma indiretta che alle ormai prossime elezioni la sorpresa di una quarta lista potrebbe essere davvero dietro l’angolo.

Famigerata o non, da fonti poco informate questa ulteriore competitor sembra non avere santi in Paradiso, anzi si vocifera meno tendente al sacro e alquanto sbilanciata sul profano per contrastare l’ondata di santità politica che aleggia sulla testa dei tre candidati sopra citati.

Probabilmente, senz’altro in buona fede, l’elettore tipo del PD sceglierà l’uovo oggi piuttosto che la gallina domani, ma questo i fan più sfegatati non lo capiscono e temono che il prezzo da pagare in consensi sia molto alto. È infatti difficile recuperare l’elettore che si sente tradito. Il rischio è che l’Alberto da Giussano di turno si metta d’accordo con il Barbarossa e che, dimentico degli obiettivi strategici che l’avevano portato a conseguire risultati mai raggiunti, perda molto del suo appeal.

A questo punto speriamo che non s’avveri l’altro detto popolare che recita: chi muore giace e chi vive si dà pace.

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