CELICO, PIAZZA S. MICHELE: SOLO 3 ALBERI SU 13 SOPRAVVISSUTI AI CAMBIAMENTI CLIMATICI?

LA DESOLANTE VISTA DEGLI ALBERI SECCHI SUL MARCIAPIEDE DELLA PIAZZA CI INDUCE A RIFLETTERE SU ALCUNI LIMITI DELLA NOSTRA CIVILTA’

In paese circolano due correnti di pensiero.

La più accreditata, quella che fa sempre finta di non vedere, non sentire, decidere consapevolmente di parlare sottovoce ma mai denunciare, afferma di sapere che le piante di prugna selvatica della piazza sono morte non per cause naturali ma per annaffiamento con sostanze tossiche operato da persone note ma non meglio identificate.

La seconda, per lo più sostenuta da probabili amministratori confusi sostiene che la moria sia dovuta a cause naturali provocata dagli ormai accertati cambiamenti climatici.

In questo angoscioso dilemma gli scheletri dei pochi alberi rimasti, trasudano di umana sembianza nell’indifferenza generale di un popolo senza cultura ecologica.

Attendiamo in autunno, dall’attuale Amministrazione, un segnale di civiltà e di rispetto della natura, vittoriosa alle precedenti elezioni con un simbolo di rinascita, di ripristinare il decoro della piazza con la piantumazione di nuovi e rigogliosi alberi.

 Memori dell’esperienza vissuta, l’installazione di telecamere di sorveglianza a difesa della loro incolumità contro gli avvelenatori seriali, risulta così necessaria da sembrare ovvia.

AD MAIORA SEMPER!