IL RECENTE DIBATTITO CONSILIARE SULLA VECCHIA DISCARICA DEI CASALI DEL MANGANESE:  VOTARE NO PER DIRE SI O VOTARE SI PER DIRE NO

IL RECENTE DIBATTITO CONSILIARE SULLA VECCHIA DISCARICA DEI CASALI DEL MANGANESE: VOTARE NO PER DIRE SI O VOTARE SI PER DIRE NO

Aveva ragione il compositore statunitense Peter Seeger quando affermava che “Qualsiasi sciocco può fare qualcosa di complesso; ci vuole un genio per fare qualcosa di semplice”

Celico & Rovito: I Casali del Manganese

Questo il sunto di una convulsa seduta consiliare voluta e proposta dalla minoranza del MS5 tenutasi la settimana scorsa a Celico sull’annoso problema dell’inquinamento della vecchia discarica chiusa nel 2003 è messa in sicurezza (si fa per dire) nel lontano 2009. L’ordine del giorno: “Richiesta della minoranza per l’avvio immediato della procedura per la realizzazione del piano di caratterizzazione per la ex discarica sita in località S. Nicola di Celico” aveva come un unico obiettivo: dimostrare che alla luce delle analisi di laboratorio effettuate dall’Arpacal sull’ex discarica nel luglio del 2016 con i dati a dir poco allarmanti della presenza nel sito di alti valori di Nikel e Manganese sopra soglia il sindaco non avrebbe provveduto con la dovuta solerzia ad elaborare quanto prescritto ai sensi e con le modalità di cui all’art. 304 comma 2 del D.Lgs 152/06.

All’apertura della seduta, il Presidente autorizza a parlare il consigliere di minoranza Manlio Caligiuri, il quale ribadisce con forza quanto già dichiarato in una precedente seduta consiliare dell’agosto scorso che il sindaco non ha elaborato nei tempi previsti ed a tutt’oggi il piano di caratterizzazione. Il contradittorio si è tinto anche di colorazioni paradossali quando un consigliere di maggioranza ha dichiarato di non essere venuto a conoscenza della contaminazione del sito, “solo per sua negligenza”, soltanto nella seduta consiliare dell’agosto scorso a seguito di un altro intervento del suddetto consigliere di minoranza Caligiuri. Probabilmente, ma questa è una nostra illazione, la mancata comunicazione è da attribuire alla poca affidabilità della rete internet Innovia, installata nel comune; infatti, la diretta streaming proposta dalla minoranza è abortita pochi minuti dopo la seduta per le perniciose problematiche della suddetta linea.

Alle accuse di inadempienza del consigliere Caligiuri il Sindaco Antonio Falcone, con la solita dialettica che lo contraddistingue ha ribadito con dovizia puntuale di informazioni di avere agito con diligenza sui fatti contestati precisando, di avere richiesto un rinvio dell’ordine del giorno, ( non accettato dalla minoranza) perchè nei primi giorni del mese di Febbraio sarebbe stato in grado di fornire per il tramite delle indagini svolte dai tecnici incaricati e per le conseguenti azioni amministrative intraprese previste dalla legge tutti i chiarimenti in merito.

Tra battibecchi vari sedati dall’autoritario Presidente del Consiglio Egidio Marsico, la seduta, prima delle dichiarazioni di voto, è stata sospesa per calmare gli animi e per consentire ulteriori riflessioni da intraprendere alla ripresa del dibattito. Prima di verbalizzare, la segretaria rivolgendosi al consigliere Caligiuri (con evidente lapsus freudiano) ha esordito: ”…si prega la futura maggioranza di esprimere le dichiarazioni di voto” provocando in sala una sana ilarità generale che ha stemperato il clima alquanto infuocato del dibattito. Inutile sottolineare, dopo l’involontaria gufata dell’imbarazzatissima segretaria, il celato sconforto del sindaco e della giunta, che presi alla sprovvista, hanno subito recuperato all’incauto auspicio, toccando il primo ferro (per non dire altro) a portata di mano.

Sia la minoranza che la maggioranza (con i dovuti distinguo, di avere espletato tutto quello che c’era da espletare) hanno votato Si all’ordine del giorno:

Noi, dopo il serrato contradittorio, siamo usciti dall’aula con un dubbio amletico:

La maggioranza infatti, durante il dibattito, avendo affermato con sufficiente chiarezza di avere provveduto alla realizzazione di un esaustivo piano di monitoraggio, alla realizzazione di nuovi pozzi piezometrici, e quant’altro per rendere esaustivi gli obblighi di legge doveva votare No (con apposito emendamento) o ha fatto bene a Votare Si per dire NO alla contestazione della minoranza di non aver realizzato il piano di caratterizzazione?

Ai posteri l’ardua sentenza.



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