SCALFARI: NON C’E’ DI “MAIO” DI BERLUSCONI.

SCALFARI: NON C’E’ DI “MAIO” DI BERLUSCONI.

Se anche Scalfari dice: non c’è di meglio di Berlusconi, non c’è da stupirsi se con tale encomio il Cavaliere e Renzi dicono che il male dell’Italia sono Di Maio e i Pentastellati.

Solo in questa Italia, narcotizzata, populista, può succedere che il carnefice si spacci per la vittima e il “pregiudicato” si rappresenti come il “perseguitato”. Tanta acqua è passata sotto i ponti da quando Berlusconi al culmine della sua parabola politica veniva osannato come “PAPI” e nell’ora del crepuscolo condannato suo malgrado a fare il “PAPILLON”. Oggi con l’economia del ricircolo della plastica Silvio si presenta in TV rigenerato e con un volto nuovo. L’aspetto è quello di un politico cinese con gli occhi a mandorla,  non più come un ‘self-made man’ ma come un ‘remade man’, un uomo rifatto. Rifatto nel viso e anche nel personaggio che non se la prende più con i comunisti ma con i giovani “senza testa” dei pentastellati. Alla domanda di Fazio, se non teme che l’elettore deluso, di fronte ai “vecchi” voglia provare i 5stelle, Berlusconi auspica: “Il M5s, pericolo più grande dei comunisti per i quali scesi in campo nel ’94, sono persone che non hanno mai combinato nulla di buono, non hanno mai lavorato”. Su dell’Utri, in carcere per associazione mafiosa, il Berlusconi pensiero dice “Spero che possa cambiare il carcere con i domiciliari perché è in pessime condizioni di salute, assurdo che in questo Paese si possa tenere in carcere, violando la sua libertà, una persona così eccezionale”. Un altro che ha paura di Luigi Di Maio è Scalfari, ex fascista, ex Renziano, oggi più pesce che carne. Renzi in contro tendenza al vecchio Pd, nemico giurato  di Berlusconi, gioca anche lui a nascondino con “il cavaliere senza macchia e senza paura”. Questo è il destino quando si arriva alla fine della corsa. Sono finiti, e questo lo sanno anche gli Italiani onesti.  Non vi è che questo pullulare di moribondi affetti da longevità, tanto più detestabili in quanto gridando e blaterando contro tutto e tutti pensano di evitare di bere l’aperitivo dell’agonia, presago calice della loro morte politica. Il perseguitato politico Silvio Berlusconi, condannato con sentenza definitiva per “evasione fiscale” a differenza di Luigi di Maio “che nella vita non ha mai fatto nulla”…. se avesse evaso come lui, presumo che l’avrebbe candidato alla Presidenza del Consiglio. 



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