NEL CENTRO DESTRA UNA CONFUSIONE “GENERALE”

L’annuncio di Berlusconi di candidare a Presidente del Consiglio il generale Gallitelli ha colto di sorpresa Matteo Salvini che ha risposto alle velate affermazioni del cavaliere: “Gallitelli candidato? Sia serio o niente alleanza, qui non stiamo facendo il Milan. Non mi importa di come distribuire i ministeri – ha aggiunto con piglio da statista – voglio parlare di programmi, di come abolire la legge Fornero, visto che l’ha votata e visto che io la voglio cambiare. Voglio sapere qual è l’impegno scritto, dal notaio, dal macellaio o dal panettiere di Forza Italia, per mandare in pensione gli italiani”.

Un attacco diretto, quello di Salvini, anche sulla credibilità del modus operandi di Berlusconi. “Programma comune? Per ora c’è quello della Lega” ha chiuso Salvini. “Gallitelli? Non ho nulla da commentare”, è stata invece la risposta piccata di Giorgia Meloni, terzo alleato di una coalizione che per ora è tale solo sulla carta e che sembra vivere uno stato di confusione generale.

Questa boutade “Gallitelliana” ha il sapore della solita “distrazione di massa” del cavaliere. Quando indica la luna sa che molti italiani guardano il dito; il solito trucchetto per fregarli ancora una volta. Un disco rotto, che dice sempre le stesse cose dal ’94; fa promesse che non si capisce perché non ha realizzato quando governava.  Adesso al governo dell’Italia ci prova promettendoci un generale. Il transfert su Gallitelli sembra l’ultima spiaggia per evitare la sua caporetto elettorale.

Nelle macerie di una Italia stanca di promesse non mantenute, non saranno le 4 stelle di un qualsiasi generale a confondere gli elettori di non votare quelle di un simbolo che, alle prossime elezioni nazionali, potrebbe assurgere al governo dell’Italia, quello sì, con cinque stelle nei gradi di un “generale” consenso popolare.