UN “ORLANDO CURIOSO” A RENDE SCENDE IN CAMPO CON I PALADINI DEMS

All’Ariha hotel di Rende un Andrea Orlando in grande spolvero ha tenuto a convegno un nutrito esercito di paladini Dems sul tema:”Una nuova alleanza civica e di centrosinistra per cambiare l’Italia e la Calabria”.  Un intervento fluido ed elegante, sulle criticità che affliggono il suo partito in vista delle prossime elezioni amministrative. Senza mai nominarlo, Orlando ha messo in luce le divergenze che lo dividono dal segretario.  “Giusto parlare di alleanze, ha dichiarato, ma bisogna anche che il Pd parli di programmi per riconquistare gli elettori delusi.  Noi – ha sottolineato – abbiamo scelto, nonostante avessimo idee diverse da chi ha la maggioranza attualmente nel partito, di rimanere nel Pd perchè riteniamo che una sinistra divisa alla fine apra la strada alla destra. Naturalmente, per evitare smottamenti – ha proseguito – è importante che il Pd sia in grado di parlare a quell’elettorato deluso che in qualche modo non ha avvertito una sufficiente attenzione a temi come quelli del Mezzogiorno, della povertà, delle crescenti diseguaglianze. Per questo – ha detto il Guardasigilli – è molto importante che il Pd, fin dalle prossime ore, oltre che lavorare sugli schieramenti, cosa che non va mai sottovalutata, lavori anche sul messaggio politico che vuole dare. Il Pd – ha concluso – deve dire con chiarezza che vuole costruire, con la prossima sfida elettorale, un Paese piu’ giusto, oltre che un Paese che riparte”. Un ORLANDO CURIOSO” ANDREA, paladino dei poveri e degli afflitti che nella sfida col feroce saladino non è andato oltre il 30% alle primarie di partito.  Lui,  come il protagonista dell’Ariosto, è  un personaggio a tutto tondo, lontano dagli ideali renziani, di cui incarna solo pochi ridotti aspetti.

Sin dal proemio della sua carriera politica  si preannuncia un eroe “diverso” da quello comune, un eroe nuovo. Basta solo pensare all’aggettivo che gli viene attribuito “curioso”. Per la prima volta un prode combattente, un eroe senza macchia e senza paura, si ritrova innanzi ad una situazione che non è preparato ad affrontare, la politica Renziana. Una politica, distante da quella ideale della sinistra, ma squisitamente materiale farcita di annunci e proclami, che proprio per il suo carattere esclusivamente terreno affligge un animo abituato a cose grandi e quasi ultrasensibili. Il nostro eroe, da tutto questo, speriamo  che non rimanga travolto e sconvolto da qualcosa che non riesce a controllare e a gestire e come il “furioso”, visto il suo animo gentile, non lo porti ai limiti della pazzia, per la quasi annunciata disfatta del PD alla prossima battaglia elettorale. Ma una cosa è certa, se alle prossime elezioni Renzi perde, potrà tornare in groppa al suo cavallo Vegliantino, per guidare il Pd in una nuova stagione di lotta nelle file dei suoi fedelissimi paladini.